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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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  1. La regione ventrale

L a regione ventrale di divide in due parti: l’addome e il torace, separati dal diaframma. Il trattamento fasciale dell’addome si localizza sul legamento vertebrale anteriore, sui visceri, zone fasciali per eccellenza dato che le fasce superficialis addominali sono sollecitate più raramente. Tratteremo in seguito il diaframma, poi il torace, dove il trattamento principale si situa a livello dello sterno.

Il legamento vertebrale comune anteriore (fig 133)

Il soggetto è in decubito supino con le gambe piegate e i piedi che poggiano sulla tavola. Il terapista si posiziona lateralmenete e deprime progressivamente con le dita delle due mani la linea alba, per entrare in contatto con il legamento. In seguito ad una pressione leggera si realizza uo stiramento longitudinale allontanando le due mani, in seguito si esegue uno stiramento trasversale. Questa tecnica va eseguita con dolcezza ed è da evitare se si vede che la sua ralizzazione è difficile. Spesso è una tecnica utile in caso di lombalgia cronica e sciatica. Ricordiamoci che bisogna stare attenti a non oltrepassare la biforcazione aortica.

  • I visceri

Non abbiamo l’intenzione di spiegare tutte le tecniche viscerali, cosa fatta in maniera eccelente da altri autori; vogliamo soltanto sottolineare che le tecniche fasciali si applicano anche ai visceri, infatti il viscerale avviene esclusivamente con tecniche fasciali. In questa regione noi alterniamo l’ascolto induzione al trattamento diretto. In modo generale è preferibile iniziare attraverso l’ascolto induzione seguito da un trattamento diretto e se necessario far seguire questo da un ascolto induzione. Se c’è una regione dove la progressione attraverso le fasce deve farsi dolcemente, questa è l’addome; occorrerà sempre aspettare che le fasce ci permettano la penetrazione e in nessun caso volere a tutti i costi superare una barriera di resistenza. In modo generale l’ascolto induzione avviene lasciando scivolare la mano verso il punto di fissazione, mantenere in seguito una certa pressione, infine se necessario aumentare leggermente la pressione della mano eseguendo così uno stiramento. Si ritorna poi alla posizione iniziale ripetendo la manovra. Se esiste un asse di tensione o di movimento preferenziale occorre vedere che il riequilibrio avviene secondo i tre piani dello spazio e se si privilegia un piano occorre riaggiustarlo sempre in rapporto agli altri altrimenti la tecnica sarà inefficace. La progressione deve avvenire seguendo i movimenti delle fasce. Sarà sufficiente seguirle e in seguito dar loro una leggera sollecitazione. Le tecniche di ascolto induzione possono essere insufficienti e avere bisogno dell’utilizzo di tecniche dirette. Il loro principio sarà lo stesso che per le altre fasce, ma con una maggiore prudenza. Si tratta di penetrare profondamente nell’addome e questo può essere fatto soltanto con il consenso delle fasce. Occorrerà aspettare il tempo necessario perché ci sia data la possibilità di passare e seguire sempre il movimento fasciale evitando di volerlo oltrepassare. Queste stesse tecniche consisteranno in stiramenti, pressioni, rotazioni, inibizioni; le bande fasciali sono costituite soprattutto dal mesentere, le fasce di Toldt o di Treitz o le ‘tubature’ in caso di fissazione. I punti nodulari saranno particolarmente incontrati a l ivello degli sfinteri: piloro, Oddie, valvola ileo-cecale.

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