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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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29.09.2019
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  1. La dura madre craniale (fig 55)

È una membrana fibrosa spessa (da 0,3 mm a 1 cm massimo nella circonferenza del foro occipitale) e resistente, costituita da dei fasci di tessuto connettivo uniti a fibre elastiche; riveste la faccia interna della scatola cranica e si unisce intimamente al periostio dove è molto difficile individualizzarla. La distinzione tra periostio e dura madre è chiara nel foro occipitale dove la dura madre, fin lì confusa con il periostio, si separa da questo per continuarsi con la dura madre spinale. In seguito ai lavori di Kuchiwaki e coll. si è visto che lo spesore della dura madre varia in funzione della prssione intracranica. Più la pressione aumenta più lo spessore diminuisce. Descriviamo adesso la faccia interna e la faccia esterna della dura madre.

FACCIA ESTERNA

Riveste tutta la faccia interna della scatola cranica e aderisce a questa parete attraverso dei prolungamenti fibrosi, vascolari e nervosi. Questa aderenza è diversa sulla volta e sulla base del cranio. Sulla VOLTA l'aderenza è relativamente debole eccetto che a livello delle suture, dove aderisce fortemente. Lo scollamento è relativamente facile nella regione descritta da G.Marchant sotto il nome di zona scollabile:

-da avanti a dietro, dal bordo posteriore delle piccole ali dello sfenoide fino a due o tre centimetri dalla pretuberanza occipitale interna.

-da alto in basso, da qualche centimetro fuori dalla falce del cervello ad una linea orizzontale che, partendo dal bordo posteriore delle piccole ali, incontra il bordo superiore della rocca e passa al di sopra della porzione orizzontale del seno laterale.

Sulla BASE l'aderenza è molto forte soprattutto a livello dei seguenti punti:

-apofisi cristagalli

-bordo posteriore delle piccole ali dello sfenoide

-apofisi clinoidee anteriore e posteriore

-bordo superiore della rocca

-circonferenza del foro occipitale

L'aderenza della dura madre craniale varia anche con l'età; è più pronunciata nell'adulto che nel bambino e aumenta ancora via via che si invecchia, senza considerare le alterazioni patologiche.

Lascia ai vasi e ai nervi che escono dl cranio dei prolungamenti che li accompagnano nei rispettivi fori; questi prolungamenti si separano al di là dei fori per continuarsi con il periostio extracraniale e accompagnano:

-il grande ipoglosso fino alla fossetta condiloidea anteriore

-il vago, il glossofaringeo e lo spinale, oltre che la vena giugulare interna, fino al di sotto del foro lacero posteriore

-il nervo faciale e uditivo nel condotto uditivo interno dove la dura madre si fonde al periostio

-il nervo mascellare inferiore nel foro ovale

-il nervo mascellare superiore nel foro grande rotondo

-i filamenti olfattivi fino alle fosse nasali

-a livello del foro ottico e della fessura sfenoidale la dura madre penetra nell'orbita dove noi la vediamo da una parte confondersi con il periostio di questa cavità e dall'altra parte fornire al nervo ottico una guaina fibrosa che lo accompagna fino al globo dell'occhio e che qui si confonde, senza demarcazione, con la sclera.

La dura madre al di sopra del nervo ottico forma una piega falciforme (tenda del nervo ottico) che va dal limbo sfenoidale alla clinoide anteriore. Il nervo aderisce alle pareti del canale ottico attraverso l'intermediario della sua guaina e questo spiega il perchè esso possa essere leso da fratture irradiate al canale o colpito nel corso di infezionidei seni. Questi prolungamenti contribuiscono ad aumentare ancora le aderenze alla base del cranio. Nel territorio delle suture craniche dei fasci vascolo-nervosi fini, contenuti in tessuto connetivo lasso, lasciano la dura madre per raggiungere il cuoio capelluto in canali sinuosi transossei.

FACCIA INTERNA

Dalla sua faccia interna la dura madre emette dei prolungamenti che separano le diverse parti dell'encfalo e le mantengono nella loro rispettiva posizione qualunque sia la posizione della testa. Questi setti sono cinque:

-tenda del cervelletto ,falce cerebrale, falce del cervelletto, tenda dell'ipofisi, tenda del bulbo olfattivo.

La TENDA DEL CERVELLETTO è un setto orizzontale esteso tra la faccia superiore del cervelletto, che ricopre, e la faccia inferiore dei lobi occipitali, che riposano su di lei.

Caratterizzata da due facce e due bordi

faccia superiore: più alta nella parte centrale rispetto ai versanti laterali; a causa dell'inserzione sulla linea mediana della falce cerebrale. Su ciascun lato di questi riposano i lobi occipitali.

faccia inferiore: fatta a forma di volta riposa sul cervelletto e sulla sua parte medina si inserisce la falce del cervello.

bordo anteriore o piccola circonferenza: fortemente concavo in avanti; forma con l'estremità anteriore del solco basilare il forame ovale di Pacchioni, attraversato dal tronco cerebrale. A ognuna delle sue estremità il bordo anteriore della tenda del cervelletto passa al di sopra della rocca, dove incrocia la grande circonferenza , fuori dall'apofisi clinoidea posteriore, e si fissa sulla sommità e sul bordo esterno dell'apofisi clinoidea anteriore. Le estremità dei due bordi della tenda del cervelletto formano un triangolo, il cui terzo lato è rappresentato da una linea antero-posteriore che unisce le due apofisi clinoidee; Questo triangolo è riempito da una lamina di dura madre nella quale sprofonda l'oculomotore comune e il patetico. Dai tre bordi di questo triangolo si distaccano tre espansioni che discendono verso la base del cranio e vi si fissano solidamente (dalla faccia anteriore della rocca fino alla fessura sferoidale, sul fondo della sella turcica). Queste espansioni formano le pareti: interna, esterna e posteriore dei seni cavernosi.

bordo posteriore o grande circonferenza: concavo in dietro, si inserisce da dentro a fuori sulla protuberanza occipitale interna, sulle due labbra del solco del seno laterale, sul bordo superiore della rocca e infine sull'apofisi clinoidea posteriore. Lungo questo bordo sono contenuti i seni laterali in dietro e i seni petrosi superiori di lato. Vicino alla sommità dell piramide petrosa, il bordo posteriore della tenda del cervelletto presenta un orifizio da dove passa il trigemino, orifizio che dà accesso al cavo di Meckel che contiene il ganglio di Gasser.

La FALCE CEREBRALE è un setto verticale piazzato nella scissura interemisferica e che separa i due emisferi cerebrali. Presenta due facce, due bordi, una base e una sommità.

Le facce corrispondono alla faccia interna degli emisferi cerebrali

La base posteriore, inclinata verso il basso e dietro, si continua sulla linea mediana con la tenda del cervelletto, che mantiene tesa. Il seno retto è contenuto lungo la linea di unione tra falce e tenda.

La sommità si inserisce sull'apofisi cristagalli e invia un prolungamento nel "foro cieco"

Il bordo superiore fortemente convesso, occupa la linea mediana dalla protuberanza occipitale interna fino al foro cieco. In questo bordo alloggia il seno longitudinale superiore

Il bordo inferiore convesso, sottile, corrisponde alla faccia superiore del corpo calloso ma riposa direttamente su questo solo nella sua parte posterire. Il bordo inferiore contiene nel suo spessore il seno longitudinale inferiore.

La FALCE DEL CERVELLETTO è una lamina verticale mediana che separa i due emisferi del cervelletto:

-le facce laterali corrispondono agli emisferi cerebellari

-la base si porta verso l'alto e si unisce alla parte mediana della tenda del cervelletto

-la sommità, diretta in basso e in avanti, si biforca a livello del foro occipitale; le due branche di biforcazione aggirano questo orifizio e si dirigono verso il foro "spezzato" posteriore. Ognuna di queste contiene la parte inferiore del seno occipitale posteriore corrispondente.

-il bordo posteriore convesso si inserisce sulla cresta occipitale interna e contiene il seno occipitale posteriore.

-il bordo anteriore, concavo e libero è in rapporto con il verme inferiore.

La TENDA DELL'IPOFISI è un setto orizzontale teso al di sopra della sella turcica. Si inserisce:

-sul bordo superiore della lamina quadrilatera dello sfenoide in dietro

-sul labbro posteriore del solco ottico e sulle quattro apofisi clinoidee in avanti

si unisce poi alla parete dei seni cavernosi lungo la linea di unione tra parete superiore ed interna di questo seno. Presenta due foglietti:

-un foglietto superficiale che è la tenda dell'ipofisi

-un foglietto profondo che riveste la sella turcica e raggiunge il foglietto precedente a livello del solco ottico.

La tenda dell'ipofisi ricopre l'ipofisi, è forata da un orifizio che serve da passaggio allo "stelo" pituitario e contiene il seno coronario.

La TENDA DEL BULBO OLFATTIVO è una piccola piega di dura madre a forma di spicchio di luna tesa da ciascun lato della linea mediana fino al di sopra dell'estremità anteriore del bulbo olfattivo, tra l'apofisi cristagalli e il bordo interno delle bozze orbitarie del frontale. Spesso la tenda del bulbo olfattivo è assente.

La dura madre craniale e il cuoio capelluto sono innervate dal trigemino, da alcuni rami cavernosi oltre che dal sistema autonomo.

Si distinguono dei rami meningei:

-anteriori, dati da fili etmoidali della parte nasale del nervo oftalmico

-laterali, dati dalle branche del trigemino. Uno di questi rami meningei, conosciuto sotto il nome di nervo ricorrente di Arnold, nasce dall'oftalmico e si ramifica nella tenda del cervelletto; il ramo meningeo del nervo mascellare superiore passa dal grande foro rotondo e quello del mascellare infreiore dal foro ovale.

- posteriore, dato dalle branche dello pneumogastrico e del grande ipoglosso e destinato alla dura madre dalla fossa posteriore, ed inoltre dalle branche meningee di C1-C3 he passano attraverso il forame magno.

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