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Osteopatia-LE FASCE - PAOLETTI.doc
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  1. Ammortizzazione di pressioni

Il corpo subisce continuamente tensioni, stiramenti, urti, stress di tutti i tipi. Se non esistesse un reparto difensivo per ammortizzare questi diversi traumi, sarebbe poco probabile che l’essere umano fosse sempre vivo e in ogni caso la sua funzionalità sarebbe fortemente alterata. Questo ruolo di ammortizzazione è in gran parte compiuto dalla fascia e si realizza attraverso la sua struttura biochimica, le sue componenti elastiche, la sua costruzione anatomica, il tessuto grasso.

  1. Struttura biochimica

Abbiamo studiato nel capitolo precedente il ruolo tampone del tessuto connettivo devoluto alla sostanza fondamentale, essa stessa dipendente dalla concentrazione in proteoglicani. Occorre ricordarsi che i proteoglicani modificano le caratteristiche visco-elastiche dei tessuti permettendo così il loro adattamento alle variazioni di pressione. La proporzione tra sostanza fondamentale e fibre dipende dalle forze che agiscono sul tessuto. Così avremo che in un legamento, dove le forze sono dirette secondo una direzione costante con sollecitazioni importanti, la sostanza fondamentale è molto limitata e le fibre sono molto abbondanti e allineate in fasci paralleli. In seguito ad una qualsiasi sollecitazione la fascia gioca un ruolo di ammortizzatore per attenuarne l’intensità e assorbire una parte di forza. Se questa sollecitazione persiste la fascia in un secondo tempo modificherà la sua struttura. Così quando una tensione è applicata ad un qualsiasi livello, le fibre di collagene aumentano e si orientano secondo le linee di forza potendo creare una fibrosità.

Hurchler e coll. in studi fatti su una fascia patologica nel quadro della sindrome cronica della loggia tibiale anteriore, non hanno constatato differenze quantitative di collagene. Al contrario hanno notato un aumento dello spessore e della rigidità strutturale. A livello della fascia patologica la la struttura reticolata delle fibre è più piccola. In certi pazienti appare più spessa ed in altri più spessa e con delle aderenze muscolari ed in altri ancora istologicamente normale. Questo ci porta a pensare che ogni soggetto risponde in maniera diversa ad una stessa patologia e questo certamente in base allo stato di salute generale del paziente. Quando guardiamo una persona occorrerà quindi integrare la patologia in un contesto generale; questa è l’idea che esprime I.Korr che “non ci sono malattie ma solo malati”.

Page nota che il tessuto connettivo forma le membrane attraverso le quali hanno luogo i processi osmotici di nutrizioni ed eliminazione. Pressioni o tensioni anormali vanno a ripercuotersi sugli scambi osmotici dei fluidi. L’equilibrio che esiste tra il flusso sanguigno ed il fluido tessutale deve essere mantenuto, affinché si possa esprimere pienamente l’equilibrio fisiologico del corpo. Qualsiasi tensione membranosa può perturbare l’emodinamica del corpo; il drenaggio dei tessuti sarà a sua volta perturbato con accumulo di metaboliti e progressive disfunzioni locali.

Yahia e coll. tramite prelievi campione di fascia lombare, hanno constatato degli ispessimenti evidenti, ciascuno con fibre orientate in una direzione specifica.

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