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Unit 5

19. Traduci le seguenti frasi in italiano.

1.My best friend is of Jamaican origin; she is very tall, beautiful, and has no enemies as far as I know.

2.Old age is not a problem; one can maintain one’s health and mental abilities throughout life, from infancy to an advanced age.

3.During middle age it is essential to continue maturing; the true sign of maturity is, in fact, knowing this very fact.

4.I have a dual citizenship, Italian and British, but my place of birth is really Australia and thus I’m of Australian origin.

5.I’m not sure that I know my area code; it changes all the time.

6.Doctor Mirri is of Swiss origin. He became a widower several years ago.

7.I live downtown, but I prefer the suburbs; my best friend, on the other hand, is a “city person.”

8.Your name is your identity, in a real sense. Your surname identifies your family origins and nationality, and your first name imparts a sense of Self.

9.Where do you come from? I’m from the United States.

Text work

Text A (`e di C. Cerati)

Un giorno disperatamente piansi prendendo la decisione di restare sola. Era paura: la paura di chi ha vissuto continuamente in bilico tra il bisogno di liberta` e il bisogno di sicurezza, la paura di diventare adulta per sempre.

Ora sono qui, avendo da poco compiuto trent’anni e assolutamente trepidante per il mio avvenire come un’adolescente; non tanto perche´ io per questo domani abbia speranze o timori, quanto perche´ ritengo che questo mio domani sia gia` l’oggi di molte donne nate dopo di me e che la liberta` l’hanno avuta in dono dal tempo in cui viviamo. Mia figlia crescera` in un mondo che ha camminato, a dispetto del mio isolamento e della mia infelicita;` a lei vorrei lasciare qualcosa perche´ non si smarrisca come e` accaduto a me per pregiudizio e paura. Voglio che viva libera in luoghi dove si possa essere liberi, conoscendo il significato di questa parola.

Per anni ho sentito parole agitarsi dentro di me, parole che non potevo afferrare perche´ la mia vita era simile alla morte, perche´ ogni giorno mi sforzavo di ascoltare altre parole: ubbidienza, sacrificio, gratitudine, lavoro, onesta,` castita,` maldicenza, verginita,` educazione, prestigio, carriera, autorita,` religione, dovere, dovere, dovere......mentre io sempre pensavo a una parola sola, importante: amore.

Amore materno, amore filiale, amore spirituale, amore casto, amore legittimo, amore carnale, amore sbagliato, amore malato, amore perverso, amore coniugale, amore adolescente, amore responsabile, amore distruttivo, amore costruttivo, amore posseduto e subito perduto, amore impossibile.

.....................

Ora questa montagna di parole si e` condensata ed e` esplosa: non saro` mai piu` la stessa, ma voglio essere me stessa.

Text work

119

20.

Fa’ una ricerca sulla narratrice: Chi e?` Cosa ha scritto? ecc. Poi, riporta in classe quello che hai trovato su di lei.

21.

Rispondi alle seguenti domande.

1.Di che cosa ha paura la narratrice?

2.Quanti anni ha appena compiuto?

3.Perche´ la vita della narratrice era simile alla morte?

4.A quale parola pensava sempre? Perche?´

5.Come vuole essere ora la narratrice?

22.

Trova e definisci tutte le qualita` riportate dall’autrice nel brano.

Modello

ubbidienza

 

Atteggiamento proprio di chi esegue gli ordini, di chi ha rispetto per i superiori.

 

 

 

Qualita`

 

Definizioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Text B

LA PIGRIZIA

di

Natalia Ginzburg (1916–1991)

Nel ’44, nel mese di ottobre, venni a Roma per trovare lavoro. Mio marito era morto nell’inverno. A Roma aveva sede una casa editrice, dove mio marito aveva lavorato per anni. L’editore si trovava allora in Svizzera; ma la casa editrice, subito dopo la liberazione di Roma, aveva ripreso la sua

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Unit 5

attivita`. Pensavo che se avessi chiesto di lavorare in quella casa editrice, m’avrebbero dato lavoro; e tuttavia il chiederlo mi pesava, perche´ pensavo che mi sarebbe stato dato un posto per compassione, essendo io vedova, e con figli da mantenere; avrei voluto che qualcuno mi desse un posto senza conoscermi e per mie competenze.

Il male era che io competenze non ne avevo. Avevo intrattenuto questi pensieri nei mesi dell’occupazione tedesca. Ero allora con i miei bambini nella campagna toscana. Di la` era passata la guerra, poi era sopravvenuto il silenzio che succede alla guerra, e infine, nella campagna immota e sui villaggi sconvolti erano arrivati gli americani. Noi ci trasferimmo a Firenze; lasciai i bambini a Firenze con i miei genitori e venni a Roma. Volevo lavorare perche´ non avevo soldi; tuttavia, se fossi rimasta con i miei genitori, avrei ugualmente potuto vivere. Ma l’idea d’essere mantenuta dai miei genitori mi pesava moltissimo; inoltre volevo che i miei bambini riavessero una casa con me.

Da tempo, noi non avevamo piu` casa. Avevamo vissuto in quei mesi di guerra o da parenti o da amici, o in conventi o alberghi. Viaggiando verso Roma in una macchina che ogni mezz’ora si fermava, carezzavo sogni di lavori avventurosi, come fare la bambinaia, o fare la cronaca nera in un quotidiano. L’ostacolo principale ai miei propositi di lavoro, consisteva nel fatto che non sapevo far niente. Non avevo mai preso la laurea, essendomi fermata davanti a una bocciatura in latino (materia in cui, in quegli anni, non veniva mai bocciato nessuno). Non sapevo lingue

straniere, a parte un po’ il francese, e non sapevo scrivere a macchina. Nella mia vita, salvo allevare i miei propri bambini, fare le faccende domestiche con estrema lentezza e inettitudine e scrivere dei romanzi, non avevo mai fatto niente.

Inoltre ero stata sempre molto pigra. La mia pigrizia non consisteva nel dormire tardi al mattino (mi sono sempre svegliata all’alba e alzarmi non m’e` mai costato nulla) ma nel perdere un tempo infinito oziando e fantasticando. Questo aveva fatto s`ı che io non riuscissi a portare a termine alcuno studio o fatica. Mi dissi che era venuta l’ora per me di strapparmi a questo difetto. L’idea di rivolgermi a quella casa editrice, dove mi avrebbero accolto per pieta` e comprensione, mi parve a un tratto la piu` logica e attuabile, benche´ mi fossero pesanti i motivi per cui mi avrebbero ascoltata.

23. Le seguenti definizioni si riferiscono a parole nel testo. Quali sono?

1.Abilita` di compiere una data attivita` o diverse attivita`.

2.Atteggiamento di sofferenza per i dolori degli altri.

3.Donna a cui e` morto il marito.

4.I nati, maschi e femmine.

5.La madre e il padre.

6.Persone con le quali si ha un rapporto favorevole.

7.Privo di vitalita`.

8.Titolo di studio.

Text work

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24.Vero o falso? Se la frase e` falsa, correggila in modo appropriato.

1.Nel ’44 l’autrice ando` a cercare lavoro a Roma.

2.Suo marito era l`ı che lavorava per una casa editrice.

3.La casa editrice le avrebbe dato lavoro perche´ la conosceva molto bene.

4.Dopo la guerra si era trasferita con i figli a Firenze.

5.Non aveva bisogno di soldi.

6.Era contenta che i genitori la mantenessero.

7.Mentre viaggiava verso Roma spesso immaginava di fare lavori avventurosi.

8.Aveva preso la laurea in latino.

9.Non sapeva parlare il francese.

10.Non aveva mai scritto un romanzo.

11.Secondo se stessa, non e` mai stata pigra.

25.Lavoro in gruppo

Diverse coppie di studenti dovranno mettere in scena la seguente situazione.

La Ginzburg viene intervistata dal direttore della casa editrice, presso la quale ha fatto domanda. L’intervistatore fa le solite domande. L’intervista pero` prende improvvisamente una piega inaspettata.

26. Discussione

1.Pensi che la Ginzburg fosse veramente pigra? Perche´ s`ı/no?

2.Quali sono, secondo te, le caratteristiche di una persona veramente pigra?

3.Quali sono, secondo te, le competenze che potrebbero essere utili quando si va in cerca di un lavoro?

4.Che tipo di persona era, probabilmente, l’autrice? Che tipo di personalita` possedeva?

Text C

LA MAGA

di

Dino Buzzati (1906–1972)

Mia nonna raccontava, era una donna straordinaria; a soli ventisette anni dirigeva un laboratorio di tessitrici di damaschi alle porte di Vicenza.

Un giorno una delle ragazze arriva da lei tutta in lacrime. Cosa e` successo, Rita, per agitarti cos`ı? E quella le confessa di aspettare un bambino.

`

Ah s`ı? E chi e` stato? domanda mia nonna. E stato Duilio, il nipote del farmacista.

Lascia fare a me dice mia nonna. Chiama tutte le ottanta ragazze, gli spiega il fatto e le prega di aiutare la Rita.

Te le immagini ottanta ragazze, scatenate tutte insieme alle spese di un povero disgraziato? Dopo neanche un mese si fanno le nozze. Dopo sette mesi nasce un bel bambino.

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Unit 5

Un matrimonio che sembra riuscito, nei primi tempi tutto bene. Poi lui diventa taciturno e cupo, fa scenate, beve, sta fuori fin tardi nella notte. Pero` lei zitta, come se non si accorgesse di niente.

Senonche´ una sera, tornato dal lavoro, lui domanda: Cosa hai preparato per cena? E lei: Ho buttato appena adesso gli spaghetti.Niente spaghetti, fa lui stasera di spaghetti non ho voglia. Fammi invece del riso in bianco. Lei dice: Riso in casa non ce n’e` piu`. E lui:Allora vai fuori a comprarlo.

Lei esce, stara` fuori neanche mezz’ora, quando ritorna il marito e` scomparso. Per tutta la notte lei in piedi ad aspettarlo. Ma neppure il giorno dopo Duilio si fa vedere. Lei chiede in giro, nessuno ne sa niente. Un giorno, due giorni, l’uomo non si fa vivo. Che sia successa una disgrazia? Dai carabinieri Rita fa denuncia. Passano ancora giorni su giorni e la moglie si consuma nei pianti. Finalmente i carabinieri la chiamano: Abbiamo appurato che tuo marito e` partito il giorno cinque per il Brasile, leggi qui il fonogramma da Genova.

Fuggito, dunque, partito per sempre. La Rita non riesce a rassegnarsi, senza un soldo, senza un lavoro. Per fortuna c’era mia nonna.

Altri sei mesi e mia nonna va a trovarla. Niente notizie? No, ancora niente. Allora mia nonna: Sai cosa facciamo? Qui bisogna interpellare la maga Bau`. Su, vestiti, che andiamo.

Vanno da questa vecchia maga vicentina e le raccontano tutta la storia. La maga Bau` si concentra poi dice alla Rita: Va’ di la,` ti prego, e da’ un’occhiata allo specchio. Nella stanza vicina c’e` un grande specchio, e dentro nello specchio la Rita cosa vede? Vede suo marito Duilio sotto una pergola che pacifico e contento sta giocando alle bocce. La Rita grida:Duilio mio dove sei? Io son qui disperata e tu giochi a bocce? Sta’ tranquilla, dice la maga Bau` vedrai che entro due mesi tuo marito ritorna.

E dopo due mesi precisi eccolo infatti che rincasa. E subito chiede alla moglie, prima ancora di abbracciarla: Dimmi, Rita, che cosa mi hai fatto?

Io? Niente ti ho fatto. Perche?´

Perche´ me ne stavo beato laggiu` dalle parti di Pernambuvo, avevo trovato un buon lavoro e un giorno sotto una bella pergola stavo giocando alle bocce con degli altri italiani, quando all’improvviso ho sentito una cosa qui nel petto, come un rimorso, un tormento, un fuoco. E da quel momento non ho avuto piu` pace, non ho pensato altro che a tornare. Si puo` sapere, Rita, che cosa mi hai fatto? Si puo` sapere che cosa mi hai combinato?

Io? rispose lei tranquilla. Cosa potevo farti io, con l’oceano di mezzo, povera moglie abbandonata?

E lui: Cosa mi hai fatto, Rita? E lei: Niente, ti giuro, niente.

27. Ricordi quello che hai letto? Ciascuna delle seguenti affermazioni e` falsa. Correggila.

Modello La nonna raccontava che Rita era una donna comune.

No, la nonna raccontava che Rita era una donna straordinaria.

Text work

123

1.A soli ventisette anni Rita dirigeva un laboratorio di tessitrici di damaschi alle porte di Venezia.

2.Rita confesso` alla nonna che non voleva bambini.

3.Il padre del bambino si chiamava Giorgio.

4.La nonna chiamo` tutte le ottanta ragazze, gli spiego` il fatto e le prego` di non parlare a Rita.

5.Le ragazze erano scatenate tutte insieme alle spese di un uomo ricco.

6.Le nozze non si fecero, e il bambino non nacque.

7.Nei primi tempi, il matrimonio non andava bene.

8.Duilio era vivace e felice, e non usciva mai di casa.

9.Una sera Rita fece gli gnocchi.

10.Lui voleva invece le lasagne.

11.Ma Rita non lo ascolto`.

12.Quando Rita torno` a casa quella sera il marito era seduto davanti alla TV.

13.Quando si accorse che il marito era andato via, Rita ando` a dormire.

14.A lei non importava niente che il marito fosse scomparso.

15.Passarono ancora giorni su giorni, ma Rita non si preoccupava.

16.Finalmente i carabinieri la chiamarono: Abbiamo appurato che tuo marito e` partito il giorno cinque per la Francia.

17.La maga Bau` mando` la nonna a darsi un’occhiata allo specchio.

18.Nello specchio Rita vide Duilio sotto una pergola che pacifico e contento stava prendendo il sole.

19.La maga Bau` le assicuro` che Duilio sarebbe rincasato entro un anno.

20.Duilio le confesso` di essere ritornato perche´ non aveva piu` soldi.

28.Attivita`

Riassumi la lettura con le tue parole. Poi confronta il tuo riassunto con quello di un tuo compagno/una tua compagna. Chi e` riuscito a fornire il riassunto piu` preciso, piu` dettagliato?

29. Da’ un sinonimo o un contrario per ciascuna delle seguenti parole/espressioni che si trovano nel testo.

Modello

pacifico

 

 

 

 

preoccupato

 

 

1.

straordinario

7.

cupo

2.

in lacrime

 

8.

contento

3.

confessare

9.

disperato

4.

un povero disgraziato

10.

un rimorso

5.

matrimonio fallito

11.

un tormento

6.

taciturno

 

12.

tranquillo

30. Discussione

1.Discuti il comportamento di Rita verso suo marito.

2.Credi nella magia? Perche´ s`ı/no?

3.Hai mai avuto esperienza di un caso telepatico o magico simile? Se s`ı, raccontalo.

4.Secondo te, qual e` il tema di questa storiella?

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